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Pillole di Google Suite. #2 Architettura Utenti

Dopo aver ricevuto da Google l’ok circa i DNS del dominio (aspetto che abbiamo trattato nella pillola #1) è il caso di iniziare a pensare l’architettura interna degli utenti. Si perchè se inseriremo utenti senza alcuna suddivisione interna (ad esempio docenti, studenti, ata, admin) sarà dopo molto più laborioso apportare modifiche massive, e saremo costretti ad intervenire pressochè singolarmente sulle singole utenze.

Come dunque ovviare a questo problema? Semplice: tramite la creazione di “Organizzazioni” e “Gruppi”. Le “Organizzazioni” sono un insieme di utenti che hanno determinati diritti, ovviamente anche differenti da un’altra organizzazione. I “Gruppi” invece sono semplici raggruppamenti di utenti che fanno parte di un determinato gruppo reale di persone. Facciamo alcuni esempi; una organizzazione tipo potrebbe essere quella degli “amministratori”, che hanno di norma quasi tutti i diritti (ad esempio rimuovere utenti), oppure quella dei docenti, ai quali possono essere attivati servizi come youtube e google plus, magari inibiti agli studenti, poi può esserci l’organizzazione “studenti”, che potrebbe avere alcune limitazioni rispetto alle precedenti categorie (ad esempio possono inviare mail sono da utenti di dominio, vale a dire non possono scrivere a utenti che non abbiamo un account G Suite della scuola). Il nostro consiglio è, prima ancora di caricare utenti, creare almeno le seguenti organizzazioni (dal menu “utenti”)

  • Amministratori
  • Docenti
  • Studenti
  • Ata
  • Ospiti

Ora veniamo invece ai gruppi. Essi risultano molto utili poichè consentono di raggruppare determinati utenti per categoria, facciamo anche qui degli esempi. Un gruppo può essere un dipartimento, e.g. “gruppo lettere” che raccoglie i docenti del dipartimento di lettere; “gruppo 1a”, che raccoglie gli studenti della 1a dell’a.s. 2016-17 (in un’altra pillola vedremo come nominare per bene i gruppi studenti, poichè gli alunni della prima A di quest’anno si spera che diventino alunni della seconda A dell’anno prossimo, senza che questo ci costringa ogni anno a cambiare nome al gruppo). Altri gruppi possono essere: “gruppo teatro”, “gruppo giornalino”, “gruppo coding”. A proposito del “gruppo coding” qui può darsi il caso che a far parte del gruppo siano docenti e discenti, in tal caso non c’è alcun problema, il gruppo infatti può aggregare utenti di differenti organizzazioni senza inficiarne o modificarne i diritti. Di seguito i gruppi suggeriti:

  • un gruppo per ogni dipartimento (lettere, matematica, storia, etc.)
  • un gruppo per ogni classe
  • un gruppo per ogni plesso (utile in caso di avviso selettivo, ad esempio un evento che si tiene in un solo plesso)
  • un gruppo per ogni progetto (teatro, musica, coding, etc.)
  • un gruppo per team innovazione
  • un gruppo per 10 docenti in formazione

Creati quindi organizzazioni e gruppi avremo molti vantaggi: potremo assegnare diritti diversi (e inibire alcuni servizi a certe categorie di utenti), potremo avvisare via mail interi gruppi di utenti senza la necessità di inserire i singoli nominativi nel campo “destinatario”, potremo inoltre migliorare la comunicazione interna (anche e soprattutto dell’animatore digitale) grazie ad una più razionale architettura interna. Da notare infine che, qualora si aggiungesse un utente in un momento successivo alla creazione della organizzazione o del gruppo (e.g. un docente provvisorio, uno studente, etc.), questo potrà essere abbinato a queste tipologie in qualunque momento!

Nella prossima pillola vedremo in particolare quali diritti dare alla organizzazione “studenti” e come creare razionalmente i “gruppi classe”

 

Emiliano Onori

designdidattico.com

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Mi chiamo Emiliano Onori, sono insegnante di italiano e latino e formatore. Vivo nella provincia di Perugia ma insegno in quella di Arezzo. Leggi tutto

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