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Didattica per Competenze: un approccio per portarla in classe

Si parla sempre più spesso di Didattica per Competenze, ma il problema è come portarla in aula, vale a dire quale metodo impiegare per non “travestire” da competenze una didattica “tradizionale”. I metodi sono molti, come pure i testi teorici che predispongono protocolli ed approcci. Qui ne vedremo uno particolarmente snello.

Innanzi tutto: fare Didattica per Competenze non significa solo far svolgere Compiti per Competenze, questo è un equivoco che andrebbe immediatamente sgombrato dal campo d’azione. Uno degli errori, infatti, più frequenti di chi si avvicina all’approccio per competenze è quello di fare lezione in modo tradizionale, valutare in modo tradizionale ma pretendere una prova per Competenze. Un approccio così ibrido e potenzialmente squilibrato rischia di portare al fallimento.

Si consiglia a tal proposito un approccio “totale” (ancorchè impegnativo e complesso) alla Didattica per Competenze, il che significa:

  • Fare Lezione (momento della cosiddetta “spiegazione”) per Competenze
  • Fare Prove per Competenze
  • Fare Valutazione per Competenze

Come? Ecco alcune idee:

  • Fare Lezione per Competenze vuol dire far esercitare l’ascolto attivo, il problem posing, il dibattito critico. Questo non significa che la classica lezione frontale non funzioni, semplicemente essa attiva (quando va bene) una sola abilità vale a dire l’ascolto passivo (attivo se prevede domande quindi problem posing)
  • Fare Prove per Competenze significa non puntare tutta l’attenzione sulla sola ritenzione dei contenuti e memorizzazione ma dare spazio al problem solving, alla collaborazione tra studenti, all’educazione tra pari, alla didattica laboratoriale e per progetti. Un esempio potrebbe essere la consegna, in singolo o in gruppo, di un progetto articolato che preveda, ovviamente, lo studio dei contenuti ma anche l’elaborazione di strategie di risoluzione, magari l’uso di contenuti grafici e multimediali, o addirittura simulazioni.
  • Fare Valutazione per Competenze infine comporta innanzi tutto coinvolgere gli studenti nel processo valutativo, il che non vuol dire solo stimolare l’autovalutazione, ma anche far comprendere, possibilmente in itinere (e non solo a fine percorso) punti di forza e debolezza della loro preparazione; valutare per competenze prevede inoltre non mettere al vertice del nostro interesse di docenti i soli contenuti ma anche l’originalità delle soluzioni proposte, il rispetto dei tempi di consegna, l’attitudine a lavorare in gruppo, la capacità di rispondere in modo originale e magari critico ai problemi sollevati. Per fare tutto questo gli strumenti più adatti appaiono le rubriche valutative in luogo delle semplici griglie di valutazione (in sintesi: strumento dinamico il primo, statico il secondo).

Naturalmente questo discorso non esaurisce (anzi, al limite introduce!) il tema, vasto e complesso, della Didattica per Competenze. Tuttavia ha lo scopo precipuo di mettere in guardia da un approccio parziale, e quindi spesso insufficiente, alla Didattica per Competenze.

Nei prossimi contributi vedremo esempi concreti di Didattica per Competenze.

 

Emiliano Onori (docente e formatore)

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Mi chiamo Emiliano Onori, sono insegnante di italiano e latino e formatore. Vivo nella provincia di Perugia ma insegno in quella di Arezzo. Leggi tutto

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