A partire da Febbraio 2019 si terrà a Castiglione del Lago presso Direzione Didattica F. Rasetti in via Carducci 25 il secondo corso di formazione sullo Storytelling, dal titolo “Imparare con le Storie”.
Il corso ha l’obiettivo di illustrare in particolare:
L’approccio sarà totalmente laboratoriale, durante gli incontri infatti verranno costruite delle storie da riutilizzare in aula.
Il corso avrà una durata di 15h divise in 5 incontri da 3h ciascuno (16.30-19.30).
Non sono richieste specifiche competenze informatiche.
Il percorso formativo sarà certificato.
Il corso sarà tenuto da Emiliano Onori.
Per informazioni info@designdidattico.com
Emiliano Onori
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Con questo video iniziamo la serie di Clip Promo dedicate allo Storytelling Didattico, in particolare al corso, tenuto da Emiliano Onori ed erogato da Wikiscuola (qui i dettagli per iscriversi). Il corso, certificato miur, conta oltre 40 video tutorial suddivisi per moduli:
Oltre ai moduli sono presenti forum tematici e un servizio di assistenza via mail. I video hanno una durata variabile (da 8 a 20 minuti). Il seguente è solo, per così dire, un “assaggio”. Buona visione!
Emiliano Onori (docente e formatore)
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A breve nel canale youtube di DesignDidattico (raggiungibile qui) e nelle pagine social di Facebook, Twitter, Telegram e Google Plus saranno pubblicati brevi video clip promo del Corso di Formazione Online tenuto da Emiliano Onori per Wikiscuola sullo Storytelling Didattico (qui tutte le informazioni per iscriversi)
Sarà un modo per venire a contatto con gli oltre 40 video tutti originali realizzati per il corso che, come tutti quelli di Wikiscuola, è certificato miur e pagabile con Carta Docente.
Questo stesso corso è anche realizzabile in presenza presso tutte le scuole!
Emiliano Onori (docente e formatore)
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Nei nostri precedenti contributi abbiamo visto come implementare una didattica per competenze (qui l’articolo) e un esempio concreto su come trattare il tema delle “sequenze narrative” di italiano (secondaria primo e secondo grado) (qui l’articolo).
Dai feedback ricevuti via mail e via social appare tuttavia molto frequente la falsa opposizione tra “conoscenze” e “competenze”, come se l’una cosa escludesse l’altra. Ovviamente così non è, ma cerchiamo di capirlo meglio.
Qualunque forma di didattica non può prescindere dai contenuti e dalle conoscenze, siano esse apprese in modo formale (tramite studio autonomo) o informale, in ogni caso senza contenuti, è bene ribadirlo, non esiste competenza. Al limite può sussistere una abilità, ma di certo NON una competenza.
Proviamo a fare un esempio tratto dalla realtà di tutti i giorni. Chi è appassionato di cucina può conoscere a memoria una ricetta di una crostata (conoscenze), ma senza l’abilità di impastare e fare i bordi (operazione non facile!!!) connessa alla volontà di realizzare questo dolce e all’esperienza del contesto (che nel nostro esempio potrebbe essere relativa all’uso dei forni e dei tempi di cottura), non è certamente in grado di sfornare una crostata degna di questo nome. Ricapitolando dunque per essere “competenti” nel fare una crostata serve saper orchestrare questi “ingredienti”:
Questo ci fa capire due cose:
Ora quindi la domanda potrebbe essere: ma se è tutto così evidente (e, almeno sul piano teorico, tutto così semplice), perché mai cadere nella miscredenza e nella falsa opposizione tra contenuti e competenze? Le risposte possono essere molte. Eccone alcune:
In conclusione cosa dire? Di certo la Didattica per Competenze è una risposta seria, pedagogicamente solida, al cambio di paradigma che negli ultimi venti anni abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Essa non si comprende se non si ha ben presente che da almeno venti anni la realtà, non solo scolastica, è cambiata radicalmente, e con essa le richieste del mondo del lavoro, della formazione, della cittadinanza attiva e pure del vivere civile.
Di certo la Didattica per Competenze non è né una panacea né l’unica soluzione possibile al mutare del contesto, tuttavia ad oggi appare una delle soluzioni più interessanti e meritevoli di sperimentazione che si sia vista all’orizzonte.
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In un precedente articolo abbiamo visto come portare la Didattica per Competenze in aula (qui il riferimento). Qui vedremo invece un esempio concreto.
L’idea
Dato che l’argomento legato alle sequenze narrative è uno dei più affrontati al biennio della secondaria di secondo grado (ma anche di primo), vista la sua importanza, perchè non renderlo meno teorico e più pratico mediante un approccio operativo? Ad esempio:
Siamo la redazione Einaudi. Abbiamo ricevuto le bozze di uno scrittore di racconti per ragazzi. Tuttavia il target di riferimento non sono adolescenti di 14/16 anni ma ragazzini di 8/10. Problema: dobbiamo rivedere molte “sequenze narrative” per renderle accessibili ad un pubblico di preadolescenti
Competenze coinvolte
L’implementazione in aula
Come favorire questo approccio “per problemi”?
FASE 1: Innanzi tutto è opportuno selezionare brani, da libro di testo, che possano prestarsi ad una riscrittura; pensiamo a scelte antologiche di Calvino, ad esempio, sempre molto presenti nei testi di scuola. A quel punto l’insegnante, dopo una brevissima spiegazione delle sequenze (brevissima altrimenti siamo sempre all’interno della lezione frontale), invita gli alunni a individuare le sequenze presenti nei brani originali. Questo momento serve per mettere subito in pratica quanto appreso e, anzi, per apprendere facendo (learning by doing).
FASE 2: Ora la classe è (più o meno!) pronta per una ri-scrittura; il docente individua alcuni brani e chiede di modificarli perchè divengano accessibili ad un pubblico di ragazzini. Quindi, ad esempio, una lunga sequenza descrittiva può essere suddivisa in più sequenze, magari caratterizzate da un lessico più semplice e comprensibile. In tal modo non si lavoro solo sulle sequenze ma anche su sintassi e lessico. L’insegnante assegna alcuni brani identici per tutti, altri diversi. Si consiglia di far lavorare gli studenti in gruppo, ovviamente con la supervisione del docente (che, verosimilmente, affiancherà massimo 1 o 2 gruppi durante il lavoro).
FASE 3: Terminata la ri-scrittura, si dà lettura dei brani. Qui ciascun gruppo motiverà le proprie scelte e gli altri gruppi avanzeranno eventuali dubbi, osservazioni, critiche.
La valutazione
Come valutare questo tipo di lavoro? Il docente potrebbe predisporre una rubric su quattro livelli:
-livello 1: non ancora raggiunto
-livello 2: raggiunta competenza base ma con aiuto del docente
-livello 3: competenza raggiunta in autonomia
-livello 4: competenza raggiunta mediante riflessione personale, motivata e critica
E gli indicatori di tale rubric potrebbero essere:
– Individuazione delle sequenze
– Riscrittura delle sequenze
– Uso/modifica del lessico appropriato
Qui la rubric scaricabile e modificabile
Consigli
Ecco alcuni consigli per chi volesse sperimentare questo approccio:
Laboratorio
E’ possibile far svolgere il lavoro proprio sull’incipit de “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino, qui scaricabile in pdf.
Conclusioni
Naturalmente questo non è che uno dei tanti modi di far lavorare per competenze. In cosa si differenzia dalla didattica tradizionale:
A breve altri esempi per altre discipline.
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Si organizzano Workshop Didattici e Tecnici sulla Google Suite for Education. Sempre più scuole stanno installando le Google Suite (ex Google Apps) for Education che, si ricorda, sono un servizio completamente gratuito messo a disposizione da Google per il settore Education. Tuttavia la configurazione iniziale spesso crea qualche difficoltà al personale tecnico che ha lo scopo di configurare i vari servizi. Per questo motivo si organizzano workshop che illustrino tanto il lato “didattico” delle Google Suite, vale a dire tutte le potenzialità in termini di insegnamento ed apprendimento disponibili grazie ai servizi Google, tanto il fronte “tecnico”, ossia quella parte riservata agli amministratori che avranno il compito di configurare in pochi passaggi tutto l’ecosistema Google. Di seguito alcuni possibili argomenti:
Lato Didattico:
Lato Tecnico
Di seguito altre informazioni di natura organizzativa:
Durata: consigliate 8h per un approccio essenziale, ideali 12 o 16h per una gestione completa di ogni servizio
Strumenti: necessaria solo connessione ad internet ed un laboratorio con videoproiettore
Partecipanti: il workshop è rivolto principalmante ad Animatori Digitali, Team Innovazione, Tecnici di Laboratorio
Competenze richieste: un competenza media nell’uso di strumenti come mail, cloud, piattaforme, registro elettronico
Periodi: i workshop possono essere organizzati in qualunque periodo dell’anno.
Costi: i costi sono equiparati ai corsi PON
Formatore: Emiliano Onori Google Certified Educator
Per maggiori informazioni scrivere a info@designdidattico.com
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Si parla sempre più spesso di Didattica per Competenze, ma il problema è come portarla in aula, vale a dire quale metodo impiegare per non “travestire” da competenze una didattica “tradizionale”. I metodi sono molti, come pure i testi teorici che predispongono protocolli ed approcci. Qui ne vedremo uno particolarmente snello.
Innanzi tutto: fare Didattica per Competenze non significa solo far svolgere Compiti per Competenze, questo è un equivoco che andrebbe immediatamente sgombrato dal campo d’azione. Uno degli errori, infatti, più frequenti di chi si avvicina all’approccio per competenze è quello di fare lezione in modo tradizionale, valutare in modo tradizionale ma pretendere una prova per Competenze. Un approccio così ibrido e potenzialmente squilibrato rischia di portare al fallimento.
Si consiglia a tal proposito un approccio “totale” (ancorchè impegnativo e complesso) alla Didattica per Competenze, il che significa:
Come? Ecco alcune idee:
Naturalmente questo discorso non esaurisce (anzi, al limite introduce!) il tema, vasto e complesso, della Didattica per Competenze. Tuttavia ha lo scopo precipuo di mettere in guardia da un approccio parziale, e quindi spesso insufficiente, alla Didattica per Competenze.
Nei prossimi contributi vedremo esempi concreti di Didattica per Competenze.
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Come trasformare le storie per i bimbi in narrazioni digitali?
Come sviluppare la creatività dei più piccoli a partire da immagini online?
E come tenere traccia dei numerosi disegni e cartelloni che tutti i giorni si realizzano a scuola?
A queste e ad altre domande è possibile rispondere mediante il digital storytelling. Di che si tratta? Il digital storytelling è una metodologia didattica che vuole insegnare tramite la narrazione e tramite le storie. Se ci pensiamo, infatti, le storie sono state le nostre prime risorse educative. Abbiamo imparato l’alfabeto con le storie, abbiamo appreso i numeri tramite personaggi e filastrocche e abbiamo noi stessi insegnato attraverso le narrazioni.
Con semplici e gratuiti strumenti online è possibile creare da zero storie interattive oppure trasformare le nostre storie (e, perchè no, anche i disegni su carta dei nostri bimbi) in storie digitali, da consultare online oppure da scaricare per una lettura offline.
A tale scopo si organizzano corsi espressamente ritagliati sulle esigenze dello storytelling per la scuola dell’infanzia e primaria.
DURATA: 25h da strutturarsi in 12/14/16h frontali, 6h di approfondimento personale con materiali forniti, 6h di ricerca/azione in classe e documentazione delle attività. Il numero di ore può comunque essere variato in accordo con la Scuola o Rete di Ambito secondo le specifiche esigenze.
PERIODO: da gennaio 2019
ARTICOLAZIONE: modalità “workshop” intensivo in 2gg oppure modalità “corso” con incontri settimanali e/o mensili
SEDE: quella indicata dalla Rete di Ambito.
ARGOMENTI: lo storytelling come metodologia didattica attiva; creare storie a partire da immagini; creare storie a partire da trame; creare storie animate; documentare (in digitale) le storie su carta; documentare tutto il processo didattico mediante siti ad hoc; caricare i lavori in piattaforme online protette studiate appositamente per i più piccoli.
LOGISTICA: è richiesta un’aula con connessione ad internet e proiettore
PARTECIPANTI: data la modalità laboratoriale si consiglia un numero massimo di 20/25 corsisti.
INFO E CONTATTI
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